play_arrow
Radio Italia Network
play_arrow
Giornale Radio
play_arrow
Radio Podcast
play_arrow
70/80.it
play_arrow
GR News
“Red in progress-Milano meets Riad” è il nome dell’evento che, dal 25 al 28 novembre prossimo, riunirà più di una quarantina di aziende leader dell’arredamento made in Italy. Al timone dell’iniziativa un nuovo format che ha negli organizzatori del Salone del Mobile il suo perno, mentre è già stata decisa la location dell’evento: il King Abdullah Financial District di Riad, capitale saudita. Ma non manca un appoggio istituzionale: al fianco degli organizzatori operano infatti il Ministero degli Affari Esteri e l’Agenzia per la Promozione all’Estero e l’Internazionalizzazione.
Red in progress-Milano meets Riad offrirà a una quarantina di imprese protagoniste della filiera del legno-arredo all’italiana l’opportunità di partecipare a un’iniziativa che, nelle intenzioni degli organizzatori, rappresenta solo l’anteprima di una nuova e importante fiera internazionale del design in Medio Oriente, in programma a Riyad nell’autunno del 2026. Tra i brand che hanno già confermato la propria presenza figurano nomi di primo piano come Cassina, Edra, Foscarini, Lema, Molteni&C, Porro, Technogym e Venini, solo per citarne alcuni.
Chi conosce il settore sa bene che la nuova direzione del Salone del Mobile ha da subito adottato un approccio più dinamico e innovativo rispetto al passato. E sebbene la Design Week milanese resti l’evento di riferimento assoluto nel panorama internazionale, gli organizzatori del Salone continuano a espandere i propri orizzonti, viaggiando in tutto il mondo per costruire nuove rotte commerciali e rafforzare relazioni strategiche. Un esempio recente? Il Salone Satellite, il premio dedicato ai giovani talenti del design, ha fatto tappa a Osaka in occasione dell’Expo, proseguendo il suo road show globale che in precedenza ha toccato anche la Cina.
L’iniziativa si inserisce in un momento storico in cui il settore dell’arredamento e del design sta ridefinendo il proprio ruolo su scala globale, cercando nuovi mercati, nuovi interlocutori e nuove sinergie. Il Medio Oriente, e in particolare l’Arabia Saudita, rappresentano oggi un’area strategica di straordinaria importanza: grazie ai progetti di sviluppo legati a Vision 2030, Riyad e le altre grandi città saudite stanno investendo massicciamente in architettura, design, ospitalità e cultura, aprendo spazi di opportunità senza precedenti per i brand internazionali del settore.
Chi conosce il mondo del design sa che la “nouvelle vague” alla guida del Salone del Mobile ha da subito impresso un cambio di passo deciso, più dinamico, aperto e proattivo rispetto alla gestione precedente. Il Salone, nato come vetrina milanese per l’arredo e il design di eccellenza, oggi si propone come palcoscenico emblematico del Made in Italy, capace di creare solidi legami commerciali e culturali in ogni continente.
Nonostante la Design Week di Milano mantenga il suo primato assoluto nel settore — per influenza, numero di visitatori e reputazione — gli organizzatori hanno scelto di potenziare la dimensione dell’evento al di fuori dei confini nostrani, costruendo relazioni con territori in rapido sviluppo e aprendo nuove rotte geopolitiche del design.
«Il design è sempre più un linguaggio di diplomazia culturale», spiegano dal comitato organizzatore del Salone. «Attraverso gli oggetti, gli spazi e le idee, raccontiamo la capacità di visione, la sostenibilità e la bellezza italiana, ma soprattutto costruiamo ponti con culture diverse».
Un esempio emblematico di questa strategia è rappresentato dal Salone Satellite, la sezione del Salone del Mobile dedicata ai giovani designer e alle scuole di design di tutto il mondo. Nata per valorizzare i nuovi talenti dell’architettura d’interni, l’iniziativa è diventata un laboratorio itinerante che oggi viaggia oltre i confini italiani, toccando le capitali più innovative del pianeta.
Dopo aver fatto tappa in Cina, il Salone Satellite è recentemente sbarcato a Osaka, in occasione dell’Expo, portando con sé un messaggio chiaro: il design contemporaneo è un motore degli scambi commerciali e uno strumento di dialogo generazionale. Questo “road show” testimonia la volontà del Salone di rafforzare la propria presenza nei mercati emergenti e di promuovere la cultura del progetto italiano come modello di creatività e qualità.
L’approdo a Riyad rappresenta dunque il passo successivo di questo percorso di internazionalizzazione. La capitale saudita, che negli ultimi anni ha visto un’esplosione di cantieri, musei, hotel e spazi espositivi, si candida a diventare uno dei nuovi poli globali del design. Le istituzioni locali stanno puntando a posizionare il Paese come crocevia di innovazione e cultura contemporanea, promuovendo eventi di respiro internazionale e collaborazioni con i più importanti brand e studi creativi sulla scena.
In questo contesto, l’Italia gioca un ruolo pregno di significato: non solo per la qualità dei suoi prodotti, ma per la capacità di coniugare artigianalità e industria, tradizione e ricerca tecnologica. La partecipazione delle aziende italiane a questo evento a Riyad non è solo un’operazione commerciale, bensì una dichiarazione di intenti: portare nel cuore del Medio Oriente la visione e il know-how che da sempre fanno del design italiano un punto di riferimento per gli architetti di tutto il mondo.
L’evento in Arabia Saudita si presenta al mondo quindi come un vero trampolino per la nostra diplomazia culturale, senza trascurare ovviamente il suo indiscusso valore economico. Per il Salone del Mobile, significa rafforzare un ruolo già consolidato come piattaforma di incontro tra imprese, architetti, designer di tutto il mondo.
Il mondo del design cambia, i mercati si evolvono, ma il valore del Made in Italy resta immutato: la capacità di generare emozione attraverso la forma, la materia e l’innovazione. In un’epoca in cui il design è sempre più sostenibile e tecnologico, l’Italia continua a dettare tendenze, offrendo non solo prodotti, ma visioni lungimiranti.
L’appuntamento di Riyad, dunque, non è solo un evento espositivo, ma un capitolo di una strategia più ampia: quella di un’Italia che guarda oltre i confini, pronta a dialogare con il mondo e a traslare la propria cultura del progetto nei luoghi dove il futuro si sta costruendo oggi.
Scritto da: Michele Ceci
Società editrice Nextcom srl, partita iva 06026720968 - REA MI 1865810 - Registro Operatori Comunicazione N 33572 - Sede Via Oberdan 22 Sesto San Giovanni - tel 02 45478600 - Whats Up 328 3368434 - Radio Italia Network è un Marchio Registrato all’UIBM by Media Next srl in esercizio aziendale esclusivo a Nextcom SRL - Concessione operatore DAB n 404 del 17-9-24

Commenti post (0)