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È italiano il primo tender yacht a idrogeno

today06.10.2025

Sfondo

12 metri di lunghezza, fino a 16 persone a bordo: il primo tender yacht a idrogeno della storia porta la firma di un’azienda italiana. Nasce dal lavoro congiunto del gruppo Med, produttore di imbarcazioni da più di trent’anni, e di Tesya, azienda multinazionale che fa capo alla famiglia Tedeschi e opera, fra molteplici attività, anche nella cantieristica navale.

Idrogeno in purezza

Ma la novità principale di “H1” – questo il nome del progetto – è l’alimentazione a idrogeno verde compresso, che a priori potrebbe permettergli di navigare anche in aree marine protette o zone normalmente inaccessibili alla navigazione di piacere. Con un ostacolo: dove trovare stazioni di rifornimento per un’imbarcazione a zero anidride carbonica? L’azienda produttrice risponde obiettando che sempre più scali navali sono equipaggiati per questo. E in effetti, fra Monaco, Spagna, Grecia e Francia, i rifornitori non mancano. NatPowerH, infatti, si è incaricata di realizzare per le due aziende una vasta mappatura dei porti attrezzati per i rifornimenti a idrogeno.

Peraltro, l’alimentazione green non sacrifica nulla delle prestazioni – la nave arriva a 35 nodi di velocità massima e ha fino a 50 miglia nautiche di autonomia. Il sistema di alimentazione è infatti mutuato dalle chase boat dell’America’s Cup, dove porta sulle spalle già 4000 miglia nautiche di navigazione. E accanto alle celle a propulsione, ci sono 220 kW di motori elettrici a disposizione, per quando la nave esaurisce l’idrogeno in mare aperto.

Un design all’avanguardia

Con un design all’avanguardia, ideato da Tommaso Spadolini, il tender yacht H1 permette un’ampia personalizzazione, con un catalogo sterminato di accessori a disposizione. Lo sviluppo è stato condotto dalla divisione R&D del Gruppo MED, sotto la direzione dell’ing. Ugo Casadio, lo stesso team responsabile della linea MED DEFENSE destinata a impieghi militari. L’obiettivo era portare nel mondo del diporto privato una soluzione derivata da tecnologie robuste e collaudate, in grado di garantire efficienza, sicurezza e durabilità. Non a caso, l’azienda tiene a specificare in ogni suo comunicato stampa la comprovata e collaudata sicurezza della tecnologia a idrogeno, che pure fa la sua prima apparizione nel mondo del diporto privato.

“H1 rappresenta una sfida che abbiamo accolto con entusiasmo. – ha dichiarato Marco Galimberti, CEO di Gruppo MED – Il progetto nasce dalla volontà di armonizzare innovazione tecnica e rispetto per l’ambiente. L’idrogeno verde è oggi uno dei simboli più credibili di questa transizione e, grazie al supporto di TESYA, siamo riusciti a realizzare una proposta concreta, senza rinunciare a performance e stile. Il prossimo passo sarà uno studio per il trasporto pubblico NetZero, capace di accogliere un numero maggiore di passeggeri”. Ma in programma, dopo il super yacht a idrogeno, c’è anche un’imbarcazione più grande. 

Una sfida incoraggiante verso la transizione ecologica

La transizione energetica nel settore dei trasporti – e dunque anche in quello marittimo – è una delle sfide centrali per il raggiungimento degli obiettivi europei di neutralità climatica entro il 2050. Il pacchetto europeo Fit for 55 e il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) tracciano un percorso chiaro: decarbonizzazione progressiva, elettrificazione ove possibile e forte investimento in combustibili alternativi a basse o zero emissioni. Fra cui, appunto, l’idrogeno

 

 

Scritto da: Michele Ceci

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