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Airbnb: per gli host italiani conta la tecnologia, ma l’autenticità di più

today04.11.2025

Sfondo

Nel 2024 la community italiana di host Airbnb ha mostrato come la domotica, il WiFi e gli assistenti AI stiano acquisendo peso (29 % contro il 20 % della media) nell’arte del ricevere, ma al contempo emerge chiaramente che per molti – e in modo più marcato tra gli over 55 – l’autenticità nell’accoglienza rimane un valore irrinunciabile. Una nuova ricerca YouGov per il leader dell’accoglienza fa il punto su questi dati.

Chi sono gli host italiani e cosa fanno

Gli host della piattaforma Airbnb in Italia mostrano un profilo ben definito: l’età media è di 48 anni e il 53 % è donna.
La comunità italiana ospita prevalentemente una stanza o un solo immobile intero (80 %). Nel 2024 l’host tipico ha guadagnato circa 4.000 euro ospitando per 26 notti, e il 74 % dichiara che ospitare non è la propria fonte di reddito principale. Questi dati forniscono un quadro aggiornato e concreto della community degli host italiani: giovani-adulti con spiccato impegno nell’ospitalità, ma senza che questa diventi attività professionale principale. Pur crescendo negli anni, rimane una forte connotazione “partecipativa” e non esclusivamente commerciale.

La tecnologia fa la differenza?

Una tendenza significativa è l’aumento dell’uso di servizi tecnologici: la domotica, il WiFi di qualità e gli assistenti AI sono segnalati dal 29 % degli host italiani come fattore importante, rispetto al 20 % della media. Questo significa che sempre più host puntano su connettività e comfort smart per soddisfare le aspettative degli ospiti, soprattutto quelli più attenti ai servizi digitali. Tuttavia, se si guarda la fascia degli over 55 anni, l’ospitalità è sinonimo soprattutto di calore umano (69 %). In quella fascia d’età, l’efficienza dei servizi tecnologici conta ben meno (8 %). Questo evidenzia che la tecnologia è vista come un supporto, non come sostituto del contatto personale. Un host che abbraccia smart-servizi ma ignora l’accoglienza autentica rischia di perdere valore percepito. In termini pratici, gli host possono investire in WiFi performante, serrature smart, assistenti vocali, ma parallelamente devono curare la relazione, il servizio personale, la qualità dell’alloggio e l’atmosfera. La tecnologia aiuta, ma non è tutto.

Perché l’autenticità regna ancora sovrana?

Da Nord a Sud d’Italia e tra generazioni diverse, il credo nella “vera ospitalità” resta condiviso: accogliere significa offrire calore umano, umanità, un’esperienza più che un semplice soggiorno. Nel target over 55 questo valore arriva al 69 %: per loro l’“ospitalità” è quella fatta di essere accolti come in casa, più che di avere il sistema domotico più evoluto. E se l’efficienza dei servizi tecnologici registra solo l’8 % d’importanza in quella fascia, è chiaro che l’autenticità è prioritaria. Questo significa che gli host italiani che intendono differenziarsi devono combinare due facce: da un lato la qualità del soggiorno e dei servizi (smart home, WiFi, gadget), dall’altro l’accoglienza concreta, la cura dei dettagli, il rapporto umano. Il binomio tecnologia + autenticità è vincente.

Il contesto generale: crescita e riconoscimento degli host

Il mercato si muove in modo significativo: la comunità dei “Superhost” italiani è cresciuta del 15 % nell’ultimo anno, raggiungendo un record di 68.000 Superhost e oltre 150.000 annunci nella categoria “Amati dagli ospiti”.
La prima edizione del premio “I Maestri dell’Accoglienza” della piattaforma premia sei host italiani che incarnano i valori dell’ospitalità italiana: le categorie sono Ospitalità eccezionale, Miglior alloggio qualità-prezzo, Miglior alloggio rurale, Miglior alloggio per famiglie, Miglior alloggio per Milano Cortina 2026, Esperienza straordinaria.
Secondo Nomisma, l’impatto economico di Airbnb in Italia nel 2024 è stimato in 19,7 miliardi di euro, con un effetto di moltiplicazione nell’economia locale. Questo scenario rafforza l’idea che ospitare oggi non è solo mettere a disposizione un immobile, ma partecipare a un sistema più ampio: quello del turismo, dell’economia circolare e dell’accoglienza diffusa. Per l’host medio italiano, adottare tecnologia e servire gli ospiti con autenticità è quindi un requisito per restare competitivo.

 

 

Scritto da: Michele Ceci

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