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Algoritmo Sonoro | Puntata del 16 luglio 2025 Synthia
today15.07.2025
Il mese di agosto non è più sinonimo assoluto di ferie per gli italiani. Sempre più persone scelgono luglio o settembre, complici flessibilità lavorativa, caldo estremo e costi elevati. Secondo i dati SWG e Ipsos, le vacanze italiane si stanno ridistribuendo nel tempo.
Per decenni, le ferie ad agosto hanno rappresentato una sorta di rito collettivo per milioni di italiani. Le città svuotate, i negozi chiusi e le spiagge affollate erano immagini familiari, soprattutto nelle due settimane centrali del mese, dominate dal Ferragosto. Ma nel 2025, qualcosa è cambiato.
Secondo i sondaggi più recenti, per la prima volta le vacanze a luglio sono state scelte da un numero di persone pari a quelle che andranno in ferie ad agosto. A rilevarlo è un’indagine di Ipsos, secondo cui le preferenze tra luglio e agosto si equivalgono. Il dato è confermato anche da SWG: due terzi di chi parte ad agosto lo fa perché costretto, non per scelta. Il mese più tradizionale delle ferie estive sembra quindi perdere terreno.
A spingere il cambiamento è una nuova cultura del lavoro. Per molti anni, le ferie ad agosto erano imposte dalle aziende, che chiudevano interamente nel periodo estivo per ragioni organizzative. Oggi, però, le imprese, soprattutto nei settori terziario e digitale, offrono maggiore libertà nella gestione delle ferie.
Questo si traduce in una crescente preferenza per vacanze a luglio o a settembre, mesi considerati più vivibili sia dal punto di vista climatico sia da quello economico. Le famiglie che possono scegliere optano sempre più spesso per queste alternative, mentre agosto resta una scelta obbligata solo per chi lavora in settori con chiusure collettive.
L’ISTAT conferma questa tendenza nei numeri: dal 2000 al 2024, le presenze turistiche in strutture ricettive ad agosto sono calate di circa 10 milioni. In compenso, sono aumentate in tutti gli altri mesi estivi, specialmente giugno e settembre. Il mese delle ferie ad agosto, pur rimanendo il più gettonato in assoluto, non domina più come un tempo.
Tra le principali ragioni che spingono sempre più italiani a evitare le ferie ad agosto, ci sono il clima e i costi. Secondo i dati raccolti da Ipsos, chi sceglie altri mesi lo fa per evitare l’affollamento e i prezzi alti. L’alta stagione rende tutto più caro: viaggi, alberghi, stabilimenti balneari, ristoranti.
Paradossalmente, non è nemmeno il mese più caldo: in molte città italiane, come rilevato dall’ISTAT nel 2022, le temperature medie di luglio superano quelle di agosto. Tuttavia, la percezione di calura estrema rimane, complici le ondate di calore sempre più frequenti che colpiscono il Mediterraneo nel cuore dell’estate.
Le ferie ad agosto diventano quindi una scelta poco vantaggiosa, se paragonata ai benefici offerti da una bassa stagione estiva, come giugno o settembre: meno calca, prezzi più bassi e maggiore qualità dell’esperienza turistica.
Nonostante tutto, le ferie ad agosto conservano ancora una loro forza simbolica. Molti italiani scelgono comunque di partire in quel periodo, anche solo per evitare di restare in città semi-deserte. Ancora oggi, tra il 10 e il 20 agosto, molte attività commerciali chiudono, i ritmi rallentano e la vita urbana si fa più spenta.
Ma il pubblico cambia: chi può scegliere liberamente tende a partire in momenti diversi. La bassa stagione estiva conquista soprattutto i pensionati, i lavoratori autonomi e i professionisti in smart working, che approfittano della flessibilità per muoversi fuori dai periodi di punta.
Le vacanze a luglio registrano una crescita trasversale anche tra le famiglie con bambini, grazie alle offerte dedicate e alla maggiore disponibilità di servizi. La stagione turistica si allunga, e l’agosto monolitico di una volta si trasforma in una fase tra le altre, sempre meno dominante.
L’immagine delle ferie ad agosto come fulcro delle vacanze italiane si sta progressivamente sfaldando. Non si tratta di una rottura improvvisa, ma di un lento cambiamento culturale, sostenuto da dati oggettivi e da nuove esigenze sociali. Il lavoro agile, i costi elevati e le mutate priorità familiari stanno ridisegnando la mappa delle partenze estive.
Resta il fatto che, per molti, agosto non è più il mese delle ferie “per eccellenza”, ma solo un’opzione tra le tante. Chi parte ad agosto lo fa anche per necessità, non solo per piacere. Chi può scegliere preferisce anticipare o posticipare, approfittando dei vantaggi della bassa stagione estiva.
Il futuro delle vacanze italiane sembra quindi orientato verso una maggiore frammentazione, una distribuzione più equa delle partenze e una valorizzazione dei mesi meno affollati. Le ferie ad agosto non spariranno, ma non saranno più l’unico modo (né il più desiderato) per vivere l’estate.
Scritto da: Matteo Respinti
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